Panni stesi #1 - 01/08/2024

Panni stesi #1 - 01/08/2024

E così, al paesello è tempo dell’arrivo del Brucomela e del Calcinculo, della sirena del tiro a pugni e dei patatari che senza l’odore di salsiccia e cipolla alla piastra intorno alle sette di sera a me non sembra neanche arrivata la Fiera d’Agosto.

Con il suo carico di ricordi afosi e padani.

E allora per un secondo chiudo gli occhi e me li vedo lì, i miei nonni, papà e gli zii, che la domenica della fiera d’estate aspettavano “i parenti da Verona” e si stava in cortile a mangiare e stare insieme. Con un’occasione sì, ma quasi senza un perché.

Solo per il gusto di ritrovarsi.

Fantascienza, nei giorni in cui viviamo dove non essere sempre impegnati sembra un disonore.

Due grandi tavoli apparecchiati con tovaglie bianche candide di quel cotone che non fanno più, uno per i grandi e uno per i piccini. Fiori intorno (mi immagino i gerani di nonna dello stesso colore del suo rossetto) innaffiati e sistemati come io non ho mai saputo fare e il caldo così potente e sfacciato che mi sembra di sentirlo (anzi, mi sa che oggi lo posso proprio sentire) e in tavola, da regola, ogni ben di Dio.

Antipasto all’italiana con il salame casalino delle grandi occasioni e tortelli di zucca che nonna e nonnabis preparavano con amore e impegno clinico. I tortelli della Fiera.

Faraona, formaggi e per finire…anguria!

Messa dal nonno Eugenio in un catino dalla sera prima e innaffiata con metodica puntualità ogni tot ore con acqua ghiacciata perché arrivasse ai suoi ospiti fresca freschissima e deliziasse gola e spirito in quella domenica fatta di famiglia, caldo e cortile in festa.

E nonna che gli diceva “basta ‘Geni, va a fnir c’as brusa al motorin dl’acqua!” e -omesso qualche colorito ma doveroso intercalare dialettale non esattamente sacrale- ridevano beati di quella giornata semplice e felice.

Sì, se chiudo gli occhi mi sembra di sentirle le voci in cortile e per un secondo riesco perfino a scordare il suono delle canzoni latinoamericane dell’autoscontro di oggi e benedire per un attimo la fiera d’agosto

e quella voglia di stare insieme che ancora oggi fa girare il mondo come le giostre impazzite nei mesi d’estate.

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